Nel campo delle valutazioni estimative esistono differenti tipologie di perizia, che si distinguono per il livello di formalità e di responsabilità assunta dal tecnico. In particolare, si parla di perizia semplice, asseverata o giurata. Pur trattando dello stesso elaborato tecnico (una relazione di stima redatta da un professionista abilitato), la differenza sta nelle dichiarazioni di veridicità e nelle procedure di giuramento. Tali differenze possono riflettersi anche sugli onorari, poiché incidono sul lavoro e sulle responsabilità del perito. Ecco un confronto tra i tre tipi:
- Perizia semplice: è la forma più basilare. Il tecnico redige la relazione di stima in autonomia, riportando i dati rilevati e le proprie valutazioni, senza alcuna asseverazione o giuramento. Non sono richieste formalità particolari: il professionista firma il documento, ma non si assume responsabilità legale circa la veridicità delle informazioni fornite dal committente o riscontrate, al di là della normale diligenza. In sostanza, la perizia semplice è una relazione tecnica non giurata, utilizzabile per finalità interne, consulenze informali, valutazioni preliminari ecc. Proprio perché priva di valore giurato, il suo contenuto probatorio è limitato: il tecnico non risponde penalmente di eventuali inesattezze (salvo il caso di dolo evidente). Dal punto di vista degli onorari, la perizia semplice di solito comporta un compenso inferiore rispetto alle forme asseverate, sia perché richiede meno adempimenti, sia perché il tecnico non espone la propria responsabilità oltre il campo civile (contrattuale) ordinario.
- Perizia asseverata: in questo caso il tecnico aggiunge all’interno della relazione una dichiarazione di veridicità, con cui assevera (attesta) che quanto scritto corrisponde al vero, assumendosene la responsabilità sotto la propria firma. La caratteristica della perizia asseverata è che non serve il giuramento davanti a un pubblico ufficiale: è sufficiente la certificazione del professionista stesso. In pratica, l’esperto inserisce in calce al documento una formula dichiarativa (es. “Il sottoscritto assevera, sotto la propria personale responsabilità, la veridicità dei fatti esposti nella presente perizia…”), impegnandosi personalmente circa la correttezza delle informazioni. Così facendo, il tecnico si assume una responsabilità anche penale per false attestazioni: in caso di dolo o colpa grave nelle dichiarazioni, può incorrere nel reato di falso ideologico commesso da privato in atto pubblico. La perizia asseverata dunque ha un peso legale maggiore della semplice, perché supportata dalla dichiarazione formale del perito. È spesso richiesta in contesti amministrativi o contrattuali – ad esempio perizie di stima per divisioni ereditarie, valutazioni per pratiche assicurative, stime giurate per aumenti di capitale, ecc. – dove si vuole un documento più affidabile e formalmente garantito senza arrivare al giuramento in tribunale. Dal punto di vista dell’onorario, la perizia asseverata può giustificare un compenso più alto rispetto a una semplice, considerando il maggior impegno (redazione della formula di asseverazione, applicazione delle marche da bollo, responsabilità assunta). Spesso si aggiunge un piccolo importo forfettario per coprire le spese di bollo (€16 ogni 4 pagine) e di segreteria (€3-4) necessarie per l’asseverazione, qualora il tecnico proceda comunque a far autenticare la propria dichiarazione in tribunale o da un notaio (anche se formalmente non obbligatorio, molti preferiscono depositare l’asseverazione presso un cancelliere per maggiore ufficialità).
- Perizia giurata: è il livello più elevato di formalità. Oltre a redigere la relazione e asseverarla, il perito presta giuramento davanti a un pubblico ufficiale (normalmente il cancelliere di tribunale, oppure un notaio) sull’autenticità e fedeltà del proprio operato. Il tecnico, in presenza dell’autorità, pronuncia la formula di rito impegnandosi ad aver “bene e fedelmente adempiuto all’incarico al solo scopo di far conoscere la verità”, e firma la perizia alla presenza del cancelliere/notaio, che a sua volta appone il verbale di giuramento. Questo procedimento conferisce al documento un valore legale molto forte: la perizia giurata può fare fede in giudizio quasi come una prova testimoniale, e un’eventuale falsità nelle dichiarazioni integra il reato di falso giurato punito con la reclusione fino a 2 anni. Di fatto, la perizia giurata è considerata la più attendibile e “sicura” delle tre tipologie, proprio perché chi la sottoscrive accetta consapevolmente il rischio di sanzioni penali gravi in caso di mendacio. Questo tipo di perizia è spesso richiesto in sede giudiziaria (perizie per cause civili, stime in procedimenti di esecuzione immobiliare, CTU che producono elaborati giurati) o per atti pubblici importanti (perizie per la quotazione di beni in borsa, stime di partecipazioni societarie, etc.). L’iter per il tecnico è più complesso: deve recarsi presso l’ufficio preposto (cancelleria del tribunale) con la perizia asseverata, applicare le marche da bollo e prestare il giuramento. Ciò implica più tempo e responsabilità, che giustificano normalmente un onorario maggiore. In una parcella perizia giurata si troveranno voci aggiuntive come: “onorario per assistenza al giuramento in Tribunale € X” oppure un aumento percentuale sul compenso base, oltre naturalmente al rimborso dei bolli e diritti versati. La differenza di costo rispetto a una perizia semplice è quindi legata sia alle maggiori formalità sia al maggior valore legale del documento prodotto.
In sintesi, la perizia semplice è priva di garanzie formali (nessuna assunzione di responsabilità ulteriore del tecnico), l’asseverata prevede l’attestazione di veridicità a firma del tecnico (impegno personale e penale), la giurata aggiunge il giuramento solenne davanti a un pubblico ufficiale. La scelta dipende dallo scopo della perizia: se serve valore legale elevato (ad esempio in giudizio o per atti pubblici), si opterà per una giurata; per esigenze intermedie (ad es. presentazione in banca per un mutuo o riparto assicurativo) può bastare un’asseverata; per semplici consulenze tecniche può essere sufficiente una perizia semplice. Il professionista deve far comprendere al cliente tali differenze e proporre il tipo di perizia adeguato al caso, con relativo onorario.